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La pallavolo è di più

Amatoriale non vuol dire certo roba da dilettanti!

La pallavolo amatoriale è per gente appassionata: studenti universitari, impiegati impigriti pronti a rispolverare le doti sportive, professionisti stressati, commercianti indaffarati, ex giocatori di serie mai sopiti rispetto alle proprie velleità atletiche, padri e madri che per due volte a settimana, si ritrovano nella palestra sempre troppo polverosa di una qualche scuola, a provare fondamentali e schemi di gioco. Non si imbarazzano a mostrare una certa goffaggine, a lamentarsi delle ginocchia che scricchiolano un po’, della schiena che fa male. E i movimenti sono spesso quelli sporchi dei dilettanti o dei non più professionisti, ma la tenacia e la voglia sono quelle degli amatori, degli appassionati appunto.

Tenere insieme tante teste, entusiasmo, voglia di vincere e di migliorarsi, tanta competitività, non è facile. Richiede pazienza (moltissima!), abilità di mediazione, capacità di ascolto, ma anche rigore e disciplina, imposti con l’esempio e in maniera amichevole, non senza qualche sfuriata, quando serve.

È un’alchimia complessa quella che si crea e aiuta a tenere insieme un gruppo così variegato. L’artefice di questo equilibrio è, nel caso del Mucchio selvaggio, il suo mister, Oreste Piccoli.

Da cinque anni ci guida, ci sprona a non mollare, ascolta le nostre lamentele, ma anche un po’ le nostre vite, i problemi sul lavoro, le famiglie che si sono nel frattempo allargate, le amicizie che si sono create, gli amori infranti e quelli che sono nati.

Ci ha insegnato anche la pallavolo, certo, ma soprattutto ci ha insegnato che nel Mucchio c’è un posto per tutti e per ciascuno a suo tempo. Non ha mai alimentato invidie, né sciocche competizioni. Ha coccolato e sferzato i primi della classe, quanto quelli meno portati, ma tanto volenterosi di provarci.

Abbiamo giocato tutti, con la voglia di fare bene e quando non abbiamo giocato, abbiamo tifato insieme.

E insieme siamo arrivati alla fine di questo quinto anno a giocarci la finale CSEN e a vincerla: 3-0. Secco, pulito, lineare. È stata una grande soddisfazione!

Lui dice che il merito è di tutti noi, ma questa vittoria è soprattutto il frutto dell’impegno di mister Oreste e del suo lavoro lungo e attento, della sua disponibilità calda, delle sue giugulari che sempre hanno pulsato in questi anni a bordo campo per incitarci, per urlare posizioni, per rabbia, ma soprattutto per passione.

Laura Penna

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